Giorgio ed io abbiamo fatto conoscenza quest’anno al Conventino durante una riunione dei soci di AcquaFirenze. Quando ho saputo che avrebbe fatto un workshop, ho deciso già allora che lo avrai intervistato.

Giorgio, presentati ai lettori, per favore. Ho saputo che lavori come insegnante di fisica e contemporaneamente ti dedichi alla pittura. Potresti raccontarci come hai scoperto la tua passione per la pittura?
La passione per la pittura e per il disegno è sempre stata parte di me. Sin da bambino ho avuto un’attitudine per il disegno, è qualcosa che mi è sempre venuto naturale. Successivamente, si è sviluppata una passione anche per la tecnologia e la scienza, ho studiato fisica e ho avuto diverse esperienze lavorative. Attualmente insegno matematica e fisica in un liceo, tuttavia, la pittura e il disegno sono sempre stati presenti, sono le mie compagnie costanti lungo il percorso.

I tuoi acquerelli sono straordinari. Hai impiegato molto tempo per trovare il tuo stile artistico e la tecnica che ti risuonasse di più? Quali altre tecniche hai sperimentato lungo la tua carriera?
La pittura e il disegno sono una ricerca continua, che non smette mai di evolversi. Ho provato molte tecniche nel corso del tempo. Sono passato dall’utilizzo dell’acrilico alle tempere e all’olio. Ho sperimentato anche il Trompe-l’œil e l’incisione. Insomma, ho provato molte cose diverse e ho fatto varie scoperte lungo il percorso, ho anche lavorato con gli acquerelli. Quest’ultima è la tecnica che più mi appassiona, anche se ho avuto l’opportunità di esplorare molte altre tecniche e di fare molte esperienze interessanti.

Ma hai studiato arte o sei autodidatta?
Ho seguito alcune scuole d’arte quando vivevo in Lombardia, quindi ho avuto un certo grado di formazione in quel contesto. Tuttavia, non ho frequentato un’accademia delle arti, mi sono dedicato allo studio della fisica, ma contemporaneamente ho continuato a coltivare la mia passione per l’arte partecipando a concorsi e frequentando corsi dedicati.”

Qual è il legame tra la fisica e l’acquerello? Come queste due discipline si influenzano reciprocamente nel tuo lavoro artistico?
C’è un legame abbastanza stretto tra di loro. La fisica e la scienza in generale richiedono creatività, proprio come l’arte. Il mio lavoro di ricerca, sia nel settore pubblico che in quello privato, richiedeva una buona dose di originalità. Allo stesso tempo, la pittura ad acquerello mi consente di esprimere la mia creatività in maniera differente, sfruttando l’uso dei colori e delle tecniche pittoriche. Inoltre, la mia conoscenza della fisica e dei principi scientifici mi aiuta a comprendere meglio la luce, la prospettiva e altri aspetti tecnici che influenzano il mio lavoro artistico. Quindi, c’è un’interazione reciproca tra la mia formazione scientifica e la mia passione per l’acquerello, che arricchisce e ispira il mio lavoro artistico.

Parliamo di AcquaMilano. Quando hai fondato questa associazione e quali sono state le motivazioni che ti hanno spinto a farlo?
In realtà non frequento più il gruppo di Milano da quando ho lasciato il lavoro in Lombardia. L’esigenza, insieme ad altri, era di trovare persone con cui condividere la passione per la pittura en plein air e l’amore per l’arte. Così è nata l’idea di creare l’associazione AcquaMilano. Quando mi sono trasferito in Toscana, ho lasciato l’associazione a un’altra persona che si occupa di gestirla. Attualmente, frequento AcquaFirenze e Urbansketchers Firenze. Condivido la mia passione artistica con questi gruppi, trovando piacere nell’unirmi a loro.

Sei un’appassionato di viaggi e hai molteplici interessi. Ci puoi parlare di ciò? Quali sono i tuoi luoghi preferiti da visitare? Qual è stata la tua esperienza di viaggio più memorabile? Ti dedichi anche alla pittura durante i tuoi viaggi?
Uno dei miei interessi e passioni principali è sicuramente il viaggiare. Ho avuto l’opportunità di visitare molte parti del mondo e ho vissuto anche per un certo periodo all’estero, un po’ negli Stati Uniti. Durante i miei viaggi, mi piace portare con me un taccuino di viaggio e documentare le mie esperienze. Ne ho diversi, mi spingono a un modo di viaggiare più lento, prendendomi il tempo di fermarmi, fare schizzi e dipingere, rendendo così il viaggio un’esperienza più consapevole. Molti viaggi mi hanno affascinato, ma quelli in Africa li rifarei sempre. In particolare, i safari fotografici in Tanzania, Sudafrica, Botswana, Namibia, Madagascar e Senegal mi hanno regalato esperienze indimenticabili. Ho avuto l’opportunità di fotografare e disegnare gli animali, altra mia grande passione. Ho tuttavia altri interessi come il ballo, che ho praticato per diversi anni, e coltivo la passione per il teatro frequentando una compagnia teatrale. Questi sono tutti aspetti che arricchiscono la mia vita e mi regalano bei momenti.

Quali sono le principali fonti di ispirazione per le tue opere? Ho notato che il tema “Figure in movimento”, come il titolo del workshop di oggi, ricorre spesso nelle tue opere. Potresti spiegarci il significato che si cela dietro a questo tema?
Sì, hai ragione. La figura in movimento è un tema che ricorre spesso nelle mie opere. Mi piace rappresentare il movimento delle persone, degli oggetti e degli animali, in particolare i cavalli. Cerco di catturare il loro movimento e rendere visibile l’energia che trasmettono quando corrono. Mi piace dipingere anche sciatori o golfisti, perché posso rappresentare il movimento delle persone mentre praticano il loro sport. L’obiettivo è rendere le opere dinamiche ed energiche, preferisco creare dipinti che siano vivaci e in movimento. Il tema “Figure in movimento” del workshop di oggi si collega a questa mia passione.

Puoi descriverci il tuo processo creativo? Come traduci le tue idee in opere d’arte?
Il mio processo creativo è abbastanza semplice. Spesso trovo ispirazione nelle foto che mi piacciono e le utilizzo come punto di partenza. Tuttavia, non cerco di essere troppo fedele all’originale, ma piuttosto di rielaborarla e mettere il mio tocco personale. Quando invece dipingo paesaggi, li creo direttamente senza prendere ispirazione da immagini di riferimento. Quindi il mio processo creativo può variare: a volte parto da una foto, altre volte da un’idea che ho in mente per realizzare la mia opera. Inizio a volte con uno schizzo iniziale utilizzando la matita, che può essere più o meno preciso. Altre volte, soprattutto per paesaggi e simili, inizio direttamente con gli acquerelli senza fare un bozzetto. In questi casi, ho già un’idea chiara in mente e procedo direttamente con i colori.

Qual è il tuo punto di vista sul rapporto tra l’arte e il pubblico? Quali sono i tuoi obiettivi quando esponi le tue opere?
Questa è una domanda un po’ difficile. Il mio obiettivo principale è suscitare emozioni in chi guarda le mie opere. Anche se dipingo o disegno per soddisfare il mio bisogno creativo, è bello se le mie opere piacciono anche agli altri e suscitano qualcosa in loro, è un bonus, ma non è un obiettivo che cerco a tutti i costi.
In questo workshop ad esempio mi trovo abbastanza a mio agio perché, essendo insegnante, sono abituato a interagire con la gente, specialmente di fronte a trenta ragazzi con cui devo comunicare, spiegare e mettermi nei loro panni. Devo anche “recitare” un po’. Sono abituato a queste dinamiche perché ogni volta che si insegna, sia in classe che altrove, è come salire su un palcoscenico e fare la propria “recita”. Qui è la stessa cosa, sono a mio agio perché ho familiarità con queste situazioni.

Visto che sei a tuo agio col pubblico, ti chiedo: hai mai avuto una mostra o un’esposizione?
Quando ero in Lombardia ne ho fatte diverse, sia personali che collettive, ma poi mi sono un po’ stufato. Alla fine richiedevano troppo tempo e sforzo e preferisco utilizzare i canali online per far vedere le mie opere. È molto più semplice e comodo passare attraverso la rete anziché organizzare una mostra che richiede tempo e soldi.

Qual è stata la sfida più grande che hai affrontato come artista e come sei riuscito a superarla?
Non ho sfide specifiche o grandi imprese da citare. Si tratta piuttosto di fare ciò che amo, dipingere, e trovare soddisfazione personale nel processo. La mia sfida più grande è cercare di migliorarmi, evolvermi e essere soddisfatto del mio percorso artistico. È un continuo impegno verso la ricerca di cose nuove e un miglioramento costante. Questa è la natura stessa dell’arte: un percorso senza fine di crescita e esplorazione.
L’unica difficoltà che sento, consiste nel cercare di sintetizzare sempre di più ciò che faccio, di ridurlo al minimo indispensabile. Sono un artista figurativo, le mie opere tuttavia, non sono molto dettagliate, anche se in realtà avrebbero molti particolari, io semplifico, cerco di ridurre il tutto a pochi elementi significativi.

Hai qualche progetto o sogno nel campo dell’arte che vorresti realizzare in futuro?
Poiché amo viaggiare e amo dipingere, in futuro vorrei unire queste due passioni, magari organizzare viaggi e portare la gente a dipingere in diversi luoghi. In parte, l’ho già realizzato perché faccio il coordinatore di un’agenzia turistica e accompagno gruppi in giro per il mondo. Quando i partecipanti sono interessati, porto con me i colori e dipingiamo insieme. Tuttavia, vorrei fare qualcosa di più specifico, organizzare un gruppo specifico e intraprendere un viaggio con artisti che desiderano sperimentare questa combinazione di viaggio, pittura e disegno.

Questa idea è molto bella! Ti piacerebbe organizzare qualcosa anche per AcquaFirenze?
Sì, certamente. Essendo noi di AcquaFirenze tutti artisti, si unirebbe la passione per il viaggio alla pittura. Non c’è niente di meglio per chi ama dipingere e viaggiare.

Infine, dove possiamo ammirare le tue opere? È possibile ordinare opere personalizzate?
Ho un sito personale, dove vendo i quadri che faccio, ma li promuovo anche su Instagram e Facebook. Lavoro anche su commissione, però, devono essere cose che piacciono anche a me, altrimenti non le faccio, devono essere compatibili con il mio stile artistico. Quando creo opere personalizzate, chiaramente il soggetto è definito dal cliente. Io faccio delle proposte, lui definisce il formato che desidera, può anche indicare dettagli specifici sul disegno, ad esempio se ci devono essere due figure e cosa queste due figure devono fare. Io elaboro le proposte, creando degli sketch e mostrando diverse opzioni di colori. Se il cliente è soddisfatto e le proposte gli piacciono, si procede con la realizzazione dell’opera.

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